I termini naturopatia, medicina complementare, alternativa, omeopatia, floriterapia...(chi più ne ha più ne metta) evocano indubbiamente un non so che di dolce: sarà per questo che una grande percentuale di quanti vi ricorrono aderiscono al motto "prendi questo, tanto è naturale"?
Come a dire: "prova a prenderlo, mal che vada non ti fa niente".
Bene, per chi non lo sapesse, oltre ad essere una grandissima idiozia questo è il peggior modo per approcciarsi al mondo del naturale. Così facendo non siamo affatto diversi da quanti continuano imperterriti ad ignorare il rischio di un'assunzione indiscriminata di farmaci chimici, confidando tutto nell'abilità del medico ed evitando di mettersi al centro del percorso di guarigione.

Non è che io sia un anti-interventista, quando il farmaco ci vuole ci vuole, sia esso un farmaco di sintesi come una tintura madre o un preparato di fiori di Bach. Ma prima trovo giusto sedersi a tavolino e fermarsi un attimo.
Domanda: cos'è quel qualcosa che assumiamo come minimo tre volte al giorno...per tutti i giorni della nostra vita?
Bravi, avete indovinato: il cibo.
Io parto innanzitutto da qui. Dimmi come e cosa mangi e ti dirò chi sei!
Ho poche certezze nella mia vita, ma di questo sono sicuro: ciò che entra dentro di noi sotto forma di cibo si fa sangue e coscienza.
Ciò che mangio diventa i miei pensieri, modella i miei pensieri, li struttura.
E allora, se questo è vero provate a pensare: il maxi cheeseburger grondante grasso servito da McDonald che pensieri potrà mai produrre in me?
Vuoi mai vedere che le atroci sofferenze patite da quel povero animale riverberano in me una volta che l'ho ingerito?

Dite che tutto ciò è indimostrabile?
Mah... facciamo un esperimento. Provate a mangiare pulito per un paio di settimane. Per pulito intendo cibo genuino, VIVO: verdura e frutta di stagione e del nostro territorio, cereali integrali, semi.
Poi mi saprete dire la differenza: sono pronto a scommettere che i vostri pensieri saranno qualitativamente migliori.

Chiudo con un aneddoto divertente, ma che fa riflettere. Non più di due mesi fa ho avuto il privilegio di conoscere Martin Halsey, personaggio straordinario sul quale vi invito ad informarvi (cliccate il suo nome sul motore di ricerca!).
Ebbene, Martin mi ha fatto guardare per bene la bandiera degli U.S.A. e quella del Giappone a confronto: la prima, tutta frammentata in stelle e strisce, la seconda invece semplicissima (un sole rosso che si staglia su di uno sfondo bianco).
"Ma non vedi che alla bandiera corrispondono esattamente un tipo di cibo ed un tipo di pensiero precisi?
Il cibo occidentale è frammentato come quello della bandiera statunitense, e così è il loro pensiero: tutto teso verso il particolare.
Il cibo orientale è intero come intero è il simbolo della bandiera giapponese e così è il loro pensiero: anelante alla totalità".

Ho voluto provare: per alcune settimane ho rinunciato al cibo frammentato. Quindi cereali in chicco anzichè in farina, tanto per farvi un esempio. Ed è vero: il pensiero è diventato meno dispersivo.
Mi piacerebbe confrontarmi con chi abbia già sperimentato tutto ciò o che abbia voglia di cimentarsi nell'impresa!



I quattro pilastri di un'alimentazione sana

Le mille e più proposte dietetiche, i metodi e le teorie alimentari oggi presenti sul mercato rischiano di farci perdere la bussola.
Come sempre, la Verità è semplice. Un'alimentazione che si possa definire davvero sana e naturale (sana perchè naturale!) si regge su quattro pilastri inamovibili. Il resto viene dopo.

Il cibo presente sulle nostre tavole dovrebbe essere:

- originario del posto in cui viviamo: se Madre Natura ha fatto crescere le banane ai tropici e l'avena alle alte latitudini un motivo ci sarà! Rispettiamo e viviamo in risonanza con il nostro territorio: la globalizzazione fallisce anche a livello di alimentazione!

- il quanto più possibile integrale e quindi il meno raffinato possibile;

- da agricoltura biologica: siamo costretti ad usare l'aggettivo "biologico" per differenziarlo da quello artificiale. Un paradosso, se ci pensate! L'artificiale e l'industriale sono diventati la normalità, a mangiare "bio" (cioè come natura comanda) si viene guardati come dei marziani... ma si può?! 

- di stagione: le zucchine crescono solo d'estate perchè sono rinfrescanti, a mangiarle d'inverno ci si raffredda! L'avena si consuma d'inverno, perchè riscalda e ci protegge dalle rigidità climatiche. Anche qui, seguiamo le regole di Madre Natura, ne saprà più di noi, no?