Esercizi per i meridiani

C'è un libro che più di tutti sta contribuendo a migliorare la mia qualità di vita e che perciò tengo sempre ben aperto sulla mia scrivania da ormai qualche mese: "Zen per immagini, esercizi dei meridiani per una vita sana", di Shizuto Masunaga (edito da Mediterranee).
Il contributo più importante offertomi da questo testo è dato dal fatto che, grazie alla pratica quotidiana degli esercizi in esso contenuti, sono arrivato a sperimentare sulla mia pelle che cosa siano effettivamente i meridiani, concetto chiave dello shiatsu.
Ricordo una puntata del Maurizio Costanzo Show dedicata alle "terapie alternative" e in cui un medico allopatico si scagliava con ferocia contro tutto ciò che devia dal percorso a linea rigorosamente retta della scienza. Ricordo in particolare una sua frase: "sezionando un cadavere non ho mai visto nè chakra, nè meridiani". Come dire, non li riesco a vedere, quindi non esistono.

Potrei stare qui ore a descrivervi minuziosamente il percorso di questi canali energetici deputati a trasportare il "chi", l'energia; ma non credo servirebbe a molto, anche perchè preliminarmente dovremmo metterci d'accordo su che cos'è questa benedetta energia...
Vi faccio una proposta: perchè, anzichè tentarne una comprensione meramente intellettuale, non proviamo insieme a viverla questa energia? A sentire che scorre per davvero, e che scorre attraverso dei canali specifici?
Facciamolo seguendo i consigli di Masunaga, andando per ordine e partendo quindi dai meridiani di polmone e di intestino crasso, i primi ad essere attraversati dal circolo energetico.
Anche chi è a digiuno di shiatsu può provare: anzi, meglio ancora se non si sa nulla di nulla! Non avrete preconcetti e dovrete fidarvi solo di ciò che sentirete.
Il principio è semplicissimo: vi riporterò la descrizione dell'esercizio (simile ad uno stretching) ed eseguendolo porrete attenzione alle linee di tensione che verranno a crearsi lungo il vostro corpo. Ecco, quelle linee di tensione corrispondono esattamente al percorso dei meridiani.
Unica raccomandazione: non forzate mai, per nessun motivo. Non si tratta di una gara, non vince chi si è allungato di più.
Rispettate ciò che sentite e prendetene atto.



Polmone-intestino crasso

Mettetevi in piedi a gambe divaricate un po' più della larghezza delle spalle con le dita rivolte naturalmente verso l'esterno.
Portat adesso le mani dietro la schiena e agganciate tra di loro i pollici, lasciando libere le altre dita. Ora, mantendendo le ginocchia tese, cominciate a flettere il busto in avanti cosicchè le braccia comincino a salire verso l'alto (le mani sono sempre agganciate ai pollici).
I gomiti sono belli tesi, così come le altre dita che sono rimaste libere.
Per facilitare l'esecuzione, immaginate che qualcuno vi stia tirando le braccia verso l'alto mentre il busto scende progressivamente e il viso guarda verso terra. Ricordate di respirare! Ad ogni espirazione cercate di rilassare le zone che sentite tese.
Come vi accennavo, le linee di tensione che avvertirete lungo tutto il corpo corrispondono ai meridiani in questione: così facendo li state attivando! Restate in posizione per la durata di 3-5 atti respiratori completi, poi tornate in posizione di partenza e ripetete il tutto agganciando i pollici in senso opposto.
Non finirò mai di raccomandarvi di non forzare: dove arrivate arrivate!
Una volta terminato l'esercizio restate in ascolto e fermatevi per qualche istante a percepire il flusso energetico e le modificazioni subentrate a livello fisico e psichico.


Stomaco-milza pancreas

L'esercizio non è, a dire il vero, semplicissimo: vale comunque la regola di arrivare fino a dove il nostro fisico ci consente, non stiamo gareggiando con nessuno, nè tantomeno con noi stessi.

In ginocchio, seduti per terra tra i polpacci. Inspirare profondamente ed espirando appoggiare le mani a terra dietro la schiena sentendo l'allungamento delle cosce e di tutta la parte frontale del corpo.
All'espirazione successiva poggiare i gomiti a terra. Se il corpo è sufficientemente sciolto, all'espirazione successiva appoggiare la schiena a terra, stendere le braccia oltre la testa e rimanere almeno un minuto in questa posizione, respirando regolarmente.
E' importante tenere sempre le ginocchia divaricate solo all'ampiezza delle anche e non di più, inoltre non andrebbero sollevate da terra. Se questo non è possibile è necessario farmarsi prima!!! Ovvero alla fase in cui sono appoggiati i gomiti o le mani.

Non disperate qualora l'esercizio risultasse troppo ostico. Fermatevi alle primissime fasi e prendete atto del fatto che non riuscite a fare di più. Un motivo c'è! Precisamente, ciò significa che vi è un blocco energetico lungo il meridiano in questione.
Come fare a "sbloccarsi"?
Questo ve lo svelerò in un'altra occasione: vi invito solo a non insistere oltre, il "trucco" non è quello di allenarsi forzando l'esercizio.
Non otterreste alcun risultato, con la conseguenza di frustrarvi inutilmente!



Cuore-intestino tenue

Sedetevi a terra e piegate le gambe in modo tale da unire le piante dei piedi, cercando di portare i talloni quanto più vicino al perineo. Afferrate con le mani le punte dei piedi: espirando cominciate a piegare il tronco in avanti, facendo partire il movimento dal bacino. Aprite i gomiti e spingeteli in avanti verso il basso: l'ideale sarebbe farli toccare a terra, ma vale la solita regola per cui dovete rispettare voi stessi e non andare oltre i limiti! La testa va flessa in modo da avvicinarla alla punta dei piedi.
Raggiunta la posizione respirate con calma e percepite le linee di tensione che vengono a crearsi lungo le braccia e le gambe.
State attivando i meridiani in questione!
Lentamente ritornate alla posizione di partenza e verificate se qualcosa in voi è cambiato!

Rene - vescica urinaria

Probabilmente l'esercizio più semplice da descrivere.
Sedete a terra ed allungate le gambe davanti a voi, tenendo le cosce ben aderenti al pavimento ed i piedi possibilmente a martello con le punte rivolte verso il viso. Alzate le braccia al cielo e, piegandovi in avanti, cercate di portarle quanto più vicino ai piedi.
Se non ci arrivate, fermatevi all'altezza delle caviglie o delle ginocchia: come sempre, non forzate! Percepirete delle linee di tensione lungo la parte posteriore delle gambe e lungo la schiena: i vostri meridiani di rene e vescica urinaria!

Mastro del cuore - triplice focolare

L'esercizio che mira a stirare i meridiani di mastro del cuore (MC) e triplice focolare (TC) è più difficile da descrivere che da eseguire.
Dunque, sediamo a terra scegliendo, tra le seguenti, la posizione che ci risulta più comoda: a gambe semplicemente incrociate, nella posizione del mezzo loto, oppure in quella del loto integrale.
Fatto questo, con la mano destra andiamo ad afferrare la parte esterna del ginocchio sinistro, e con la mano sinistra la parte esterna del ginocchio destro. Dovreste così avere le braccia che si incrocianol'una sopra l'altra, vero???
Ora, piano piano, cominciate ad abbassare il busto cercando di portare la testa verso i piedi, avendo cura che la spinta parta dall'addome (il nostro centro vitale). Accompagnate i movimenti con una respirazione calma e profonda e arrivate al vostro punto limite. Dovreste percepire una linea di tensione che coinvolge braccia e gambe.
Rimanete in posizione il tempo di qualche respiro, poi invertite la posizione di braccia e gambe e ripetete.

Il meridiano di MC trova il suo corrispettivo fisico nel pericardio, la membrana che protegge il cuore.
Ed infatti la sua funzione principale è proprio quella di proteggere il muscolo cardiaco, inteso però non solo in senso prettamente organico. Nei testi di medicina classica cinese, non a caso, viene descritto come un ministro che distribuisce lungo tutto il corpo le volontà del cuore: è quindi responsabile della corretta distribuzione di felicità e gioia!
Esercitandoci con lo stiramento sopra descritto andremo insomma a incrementare il nostro benessere emotivo: buon lavoro!

Fegato - vescicola biliare

Eccoci giunti all'ultimo esercizio della serie di base.
Andremo ad operare uno stiramento dei meridiani di fegato e vescicola biliare (o cistifellea).
Seduti a terra, divarichiamo davanti a noi le gambe il più possibile e solleviamo le braccia intrecciandole tra loro sopra la testa. Ora, giriamo il busto verso una delle due gambe, in modo che il viso guardi verso il piede corrispondente.
Fatto questo dobbiamo piegarci lateralmente non verso la gamba che stiamo guardando, ma dall'altra! Mi raccomando, non sbagliatevi: guardo verso un piede e mi piego in direzione di quello opposto.
Così facendo uno dei due gomiti dovrebbe arrivare pressapoco all'altezza del ginocchio e le mani all'altezza del piede.
Se così non fosse non allarmatevi: arrivate fino a dove il vostro corpo ve lo consente e giorno dopo giorno noterete un progressivo miglioramento.
Come sempre, restate in posizione per qualche atto respiratorio, avendo cura di allungarvi nella fase dell'espirio.
Poi tornate in posizione di partenza ed invertite piegandovi dall'altro lato.
Sperimenterete una sensazione di allungo e stiramento lungo una fascia laterale che parte dalla gamba, prosegue lungo il tronco, sempre lateralmente, e si dirama infine verso le braccia.